Facen : la nuova Fontana

Ebbene sì, dopo mugugni durati anni, incontri, scontri, palesi critiche e manifestazioni varie a Facen è arrivata una nuova fontana !

Il che, detto così, può anche parere riduttivo o – quantomeno – banale.

Così che è forse opportuno ricostruire la storia di questa iniziativa.

In principio c’era (c’è ancora, fortunatamente) un Lavatoio, grande, importante, per tantissimi anni uno dei maggiori centri di socializzazione del paese, frequentato – ovviamente – dalla parte femminile dello stesso. Neanche immaginabile, in tempi in cui non esisteva certo Facebook e similari, quali notizie, anteprime, segreti, pettegolezzi, intese e sotterfugi vari abbiano trovato presso il Lavatoio il loro naturale luogo di divulgazione.

A fianco del Lavatoio esisteva, inoltre, anche una fontanella cui attingere l’acqua per i consumi domestici, almeno fin quando – in epoca più recente – moderni acquedotti hanno risolto infine tale esigenza.

A qualche decina di metri dal Lavatoio funzionava poi a pieno regime il Casel, che con i suoi orari e la giornaliera produzione di formaggio imponeva pure anche lui due momenti di incontro e socializzazione, mattina e sera, col conferimento da parte dei molti soci del latte delle proprie bestie.

Insomma, l’area del Lavatoio e del Casel, più che i bar (allora numerosi) e la Chiesa la domenica, rappresentava in assoluto il punto di ritrovo. Per molte certo diveniva, col motivo di avere sempre qualcosa da lavare, la scusa per uscire di casa e dal domestico controllo ed incontrare – oltre alle amiche – pure nuovi amici.

Ma il tempo e l’evoluzione hanno in non molti anni ridotto tale punto di incontro e socializzazione in un’area in semiabbandono, senza più vita, senza più un’anima. Nel tempo, poi,  pure una piazzola per le campane dei rifiuti, quindi un casuale parcheggio.

Così pure le aree contermini, trasformatesi nel corso degli anni da prati curati a luoghi invasi dalla vegetazione e dai rovi.

Ma poi, come in quasi tutte le storie, qualcosa si è mosso, in maniera prima timida, poi disorganica, quindi plateale per arrivare – infine – a modalità più costruttive.

Infatti, un gruppo di volontari Barufanti di Facen, nell’ambito della loro volontà di riaprire e riportare al riutilizzo vecchi ed importanti percorsi presenti nel Territorio di Facen, considerando che la maggior parte di tali itinerari proprio davanti all’area del Lavatoio passavano, hanno considerato che lo stato di oblio in cui lo stesso versava non contribuiva certo a migliorare l’immagine che del Territorio cercavano di dare.

Quindi, hanno incominciato concretamente a ragionare su quali fossero i sistemi per intervenire ed i metodi per coinvolgere tutti i soggetti interessati, dai privati proprietari delle aree contermini, all’Amministrazione Comunale, ai vari Enti superiori trattandosi di luoghi in presenza di sorgenti e punti di captazione, mettendosi loro stessi in gioco con tutta la propria disponibilità e professionalità.

C’è stata la necessità di vari incontri e di assai tempo, ma la determinazione e l’equilibrio con cui si è cercato di improntare i rapporti con i vari soggetti hanno premiato.

L’Amministrazione, una volta capito e condiviso questo approccio, ha, da parte sua, dato una gran mano, attivando i necessari contatti istituzionali sia con i privati – per trovare le forme più adatte per ottenerne le autorizzazioni senza necessariamente passare per le ordinanze – che con gli Enti superiori, oltreché con organizzazioni quali la Protezione Civile di Pedavena.

Con questa è stata, infatti, organizzata – proprio nell’area del Lavatoio – una specifica ‘manovra’ che ha visto all’opera svariati volontari per la pulizia dei versanti e la realizzazione delle condizioni necessarie per intervenire, successivamente, con le risorse umane e tecniche dell’Amministrazione per realizzare nuove opere di canalizzazione e tombinatura delle acque a monte del Lavatoio che alimentano lo stesso.

Quindi, i volontari e Barufanti di Facen hanno fatto la loro parte, con un importante lavoro di pulizia del Lavatoio e di restauro dello stesso, dopo che proprio la pulizia aveva messo in luce tutte le crepe e le disarticolazioni strutturali causa delle copiose perdite d’acqua dalla vasca dello stesso e che contribuivano – insieme a quelle che percolavano da monte – ad invadere ed allagare stabilmente il piazzale.

Vedi alcune fasi del restauro del Lavatoio

Il coronamento dell’opera, però, è stata l’individuazione di una nuova fontana e della sistemazione complessiva dell’area, in sinergia fra l’Amministrazione che ha messo a disposizione addetti e macchinari, i Volontari Barufanti  per tutti i lavori di supporto ed un generoso privato, originario di Facen, che ha messo a disposizione del paese una fontana realizzata dal proprio padre, ora scomparso, direttamente ricavata da un unico masso.

Vedi le fasi delle posa in opera della fontana, che hanno coinvolto – a vario titolo – molte persone, in animate discussioni, vivendo tutti l’evento come da Direttori dei Lavori.

Al risultato finale, non poco hanno contribuito le capacità progettuali del donatore, che – oltre alla fontana – ha prima ideato la composizione complessiva, suggerito e quindi fornito i materiali, massi di porfido levigati dal tempo, con i quali – grazie alla maestria dei volontari – ne è scaturita una totale riqualificazione dell’area.

Palese la sua soddisfazione per il risultato ottenuto ! 

Come pure la contentezza dell’‘esecutore materiale, che con tanta pazienza e maestria ha saputo trasformare in concreto le idee ricevute.

Dopo una pulizia ‘di fino’,

ora sia il Lavatoio che la nuova Fontana emergono in una luce nuova.

E i paesani di Facen si trovano ora ad avere ottenuto, grazie al fattivo approccio ad un problema ed alla collaborazione fra i più diversi soggetti che ne ha reso possibile la soluzione, l’intera riqualificazione di un’area in oblio.

A dimostrazione di come, ancora, possano funzionare collaborazioni fattive fra soggetti i più diversi, anche intorno ad idee – per alcuni – certamente balzane.

Vedi il risultato finale

Un grazie a tutti coloro che ci hanno creduto, che si sono resi disponibili col proprio ingegno, professionalità e tempo, con la propria fantasia e qualche visione utopica, per i molti ‘direttori dei lavori’ di  cui l’opera ha infine beneficiato.

Un grazie anche a tutti coloro, i più, che – osservandoci nel loro percorrere avanti ed indietro la strada antistante i lavori  – manifestavano invece, con atteggiamenti di derisione e sufficienza, verso coloro che perdevano il proprio tempo e risorse a favore di un manufatto e luogo che mai più avrà le caratteristiche che un tempo aveva.

A queste persone va appunto il ringraziamento per aver confermato che, invece, un manipolo di persone, le più diverse, possono dimostrare che il rissetto della storia e  l’amore per il proprio Territorio possono ancora molto, rifiutandosi di accettarne scomparsa e disgregazione.

A.Chs