Facen: il Lavatoio

In vari articoli precedenti ne abbiamo solo accennato, ma ora riteniamo sia necessario parlare un po’ del Lavatoio di Facen.

Ne vogliamo parlare non solo per quelle che sono state le sue funzioni strumentali, ma anche per la sua valenza quale ‘aggregatore sociale’, come adesso si identificano i luoghi che per le proprie caratteristiche diventano motivo ed occasione d’incontro per la gente.

Ne dobbiamo parlare, infine, perchè proprio lì davanti passano alcuni dei percorsi che abbiamo recentemente riaperto, quali il Troj dei Cristi e il Troj de le Pale,  così che i frequentatori degli stessi non possono se non notare tale manufatto e lo stato in cui versa.

Sul Lavatoio abbiamo fatto specifiche ricerche negli archivi comunali, come – del resto – abbiamo fatto anche per le Fontane del Fascio, questa volta però con maggior fortuna.

Infatti abbiamo trovato la pratica costruttiva, datata 1882, pratica in cui, oltre al Lavatoio, trovano sistemazione anche la fontana principale, di cui parleremo però in seguito.

Merita, a nostro parere, citare anche la premessa al progetto, così come l’abbiamo stralciata, redatta dall’allora progettista Ing. Giacinto Norcen :

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Premesse

Esisteva in Facen una condotta fontanile in legno che dalla Valle detta della Fontana menava l’acqua a versare nella vasca di pietra presso l’abitato.

Tale condotta era ormai resa inservibile dal tempo che ne avea guasti e infradicito tutti i cannoni, per modo che a manutenere l’acqua ogni riatto sarebbe stato insufficiente.

Nella Valle non vi era alcuna vasca di raccolta, ma l’ultimo tratto di tubo riceveva l’acqua sopra terra, cosiche oltre ad essere trascurato ogni principio di decenza, le materie che spesse volte venivano trascinate nel condotto producevano ingorghi ed obbligavano a frequenti opere di manutenzione.

Esisteva ancora un lavatoio in legno, anch’esso malandato e guasto, ed altra piccola vasca con contorno di sassi dove si raccoglievano i pochi colaticci che civanzavano dopo alimentata la condotta ed il lavatoio, vasca dove abbeveravano gli animali delle case sparse nei dintorni di Facen più prossimi a questa che alla fontana dell’abitato.

Riconosciuta dal Comune l’urgenza di riparare a simile stato di cose, deliberava (dietro parere del sottoscritto) di rimettere la condotta con tubi di cemento idraulico raccogliendo prima le acque in un serbatoio comune; di ricostruire in muratura il lavatoio, di rifare con pietre greggie ed in via affatto economica anche la piccola vasca di abbeveratoio animali, tutti lavori indispensabili e più volte richiesti da quella popolazione.

I tubi di cemento idraulico e gli altri materiali furono direttamente acquistati dal Comune e l’esecuzione del lavoro venne affidata al Capomastro Simonetto Vincenzo di Arten colla Direzione Tecnica del sottoscritto e la manualità venne alternativamente prestata dagli abitanti di Facen e dintorni.

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Interessante quest’utima affermazione, da cui è facile comprendere come i lavori necessari siano stati effettuati ‘a piodego’.

La parte progettuale è corredata dai disegni strutturali acquarellati, delicatezza e senso estico – questo – che ci ha assai colpito, per il periodo in cui sono stati eseguiti, senza l’ovvia disponibilità delle strumentazioni digitali di cui ora ci si avvale.

Di questo Lavatoio colpiscono, anzitutto, le dimensioni ragguardevoli (metri 6 x 2), certamente non comuni e giustificate sicuramente dall’afflusso di donne che sullo stesso doveva essere presente.

Vi è da dire, anche, che – a quanto raccontatoci – sullo stesso gravitavano anche le famiglie di Venezia Secca, che – anche successivamente alla costruzione delle varie Fontane del Fascio di cui il Territorio di Facen è punteggiato e di cui abbiamo a lungo parlato – non ‘salivano’ al lavatoio della Fontana de Mariet, fra la casa dello stesso e quelle dei Veneziani. Poco chiaro, per la verità, anche perché tali famiglie non ‘scendessero’ ad usare la Fontana dei Vettorei, ora priva del lavatoio certamente smantellato per allargare il sedime stradale adiacente.

Ora, il Lavatoio – alimentato come abbiamo letto da una sorgente d’acqua superficiale, raccolta immediatamente a monte dello stesso – ha certamente perso la valenza per cui era stato concepito.

Purtroppo, la breve condotta di adduzione fra la sorgente e la vasca a monte del Lavatoio deve essersi rotta, col risultato di una perdita d’acqua che percolando dal muro di delimitazione invade il perimetro del piazzale, ne limita ulteriormente la fruizione e dequalifica l’intera area, ancor più nella stagione invernale quando i reflui d’acqua ghiacciando rendono rischiosa l’area e la strada che ne passa a fianco.

Varie le voci che si sono levate verso l’Amministrazione per porre rimedio a tale situazione, eliminando le perdite a monte, incanalando l’acqua nelle sue sedi adatte e riportando l’area ad una sua normale fruizione.

E sappiamo anche che tali voci hanno pure dato la propria disponibilità a continuare, se necessario, la tradizione del ‘lavoro a piodego’, mettendo a disposizione il proprio tempo e professionalità se l’Amministrazione metterà a disposizione i materiali necessari, una volta risolti gli aspetti e risvolti formali, progettuali ed autorizzativi necessari…

A.Chs

 

 

 

 

 

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2 risposte a Facen: il Lavatoio

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