Troj dei Capitei: il prolungamento

Continuando nell’opera di manutenzione e riappropriazione del proprio Territorio, i Barufanti di Facen hanno incominciato a metter mano al naturale prolungamento del Troj dei Capitei, congiungendo allo stesso l’ultimo dei Capitelli, quello del Canalet.

Sappiamo che, questo, è un Capitello estremamente importante, proprio per la sua collocazione. Segna infatti il confine fra il Comune di Pedavena e quello di Fonzaso, ma – soprattutto – fra la Diocesi di Belluno-Feltre e quella limitrofa di Padova.

Un Capitello già da noi censito e proposto in un precedente e specifico articolo, ma non collegato organicamente al Troj dei Capitei per l’estrema difficoltà nel recupero del naturale percorso di collegamento.

Ma, proprio a seguito della riapertura del Troj de le Pale, in parte passando proprio sul medesimo percorso, si è deciso di recuperarne una ulteriore parte, proprio quella necessaria per collegare, sempre in un percorso ‘ad anello’, il Capitel del Canalet al percorso già precedentemente tracciato e segnalato.

Compito tutt’altro che agevole e – non a caso – posticipato.

Ora, seppur a ranghi molto ridotti, si è incominciato a metterci mano. Anzi, si è dovuto – prima di tutto – ripristinare una parte del percorso del Troj de le Pale, caratterizzato da una serie di scalette resesi necessarie per saltare, con un percorso alternativo, una parte del percorso originale totalmente franata ed irrecuperabile.

Scalette, costruite sul pendio opportunamente scavando e posizionando appositi massi quali gradini, che qualche buontempone – forse non gradendo tale intrusione nella privata proprietà – ha ben pensato di devastare nelle scorse settimane…

Pur consapevoli anche di queste ‘ritorsioni’, tralasciando l’amarezza e le considerazioni che tali comportamenti inducono, non è rimasto comunque altro che ricostruire le stesse, anche ancor meglio delle precedenti: se non altro, i buontemponi di turno, dovranno lavorare un po’ di più per distruggerle.

Le difficoltà non sono mancate fin dalla parte iniziale del nuovo percorso, dovendosi districare fra autentiche muraglie di rovi e ‘vidisoi’ che ne ostruiscono ogni passaggio, mettendo a dura prova attrezzature e volontari.

Ma la parte che ne è stata liberata ha consentito di riscoprire antiche cisterne e vasche, certamente usate in origine – oltre che per riserva d’acqua da utilizzare in quelle che sappiamo essere state vigne – anche per la preparazione del ‘verderame’ unico rimedio allora, ed attuale ancora adesso, quale tutela fungicida delle viti.

Naturalmente, sul percorso in parte ancora ben riconoscibile, caratterizzato da muri di sostegno a valle ed a monte qua e là ancora intatti e di accurata fattura, la lotta è stata contro la natura che nel tempo (anche assai breve) di abbandono si è rimpossessata del percorso, anche aiutata da alberi importanti caduti ed accatastati di traverso.

In alcuni posti, poi, è stato veramente difficile, nella devastazione complessiva, addirittura ricostruire il tracciato del percorso. Si sono resi neccessari, perciò, una serie di sopralluoghi per individuarne i possibili sviluppi, sia scendendo dall’alto (dal Troj de le Pale) che risalendo dal Capitello del Canalet.

Ora, però, il percorso è definitivamente accertato e si conta di poterlo riaprire nella sua interezza con un prossimo intervento, sperando in una più corposa presenza da parte dei volontari Barufanti da Facen.

A.chs

 

 

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