Troj de le Manere : escursione guidata con Scuole di Pedavena

Si è conclusa la prima esperienza di escursione guidata sul Troj de le Manere, cui hanno partecipato due classi terze della Scuola Primaria di Pedavena.

Tre volontari dei Barufanti di Facen, previo un lavoro di preparazione effettuato negli scorsi mesi con le insegnanti titolari di tali classi, dopo aver diviso il gruppo di 30 alunni in due più piccoli gruppi per una maggior possibilità di gestione degli stessi, li hanno guidati in tale esperienza.

L’obiettivo prefissato, ancora nella fase propedeutica di preparazione  in classe, era la scoperta del Territorio, la lettura dello stesso seguendo il filo conduttore dell’acqua nel suo percorso lungo l’Acquedotto del Troj de le Manere, con la scoperta delle ‘Fontane del Fascio’ dallo stesso alimentate lungo tale percorso.

Il tutto legato, volutamente, alla verifica degli insediamenti rurali presenti.

Con un briefing iniziale si è incominciata la giornata, con annotazioni sul panorama sulla Vallata Feltrina, sulla località di partenza (Fiere Alte), l’individuazione del luogo sulla mappa, sul come leggere una mappa, come capire la tipologia di un percorso, le  sue linee di livello, le altimetrie incontrate, le distanze, l’eventuale presenza di avvallamenti da superare lungo il percorso.

Dopo la visita alla Fontana di Fiere Alte con lo studio delle modalità costruttive e la modularità degli elementi costitutivi della stessa, i gruppi si sono avviati verso il Troj de le Manere, lungo il quale si è iniziato a riconoscere le tipologie di bosco incontrate e – soprattutto – le caratteristiche del bosco che si riappropria dei prati, vigneti e campi una volta che gli stessi sono stati abbandonati.

Elemento, questo dell’abbandono e della velocità con cui il bosco si riappropria dei luoghi, più volte toccato nel corso della escursione.

Al Vascon, oltre che del manufatto in sé e della funzione terminale dell’acquedotto stesso, si è analizzata la lapide commemorativa della fine lavori sullo stesso murata, e la simbologia manifesta.

La tappa successiva è stata la Fontana de Toni Cich, certamente in uno stato di  particolare degrado dato l’abbandono del luogo, oltre che la scoperta dei ruderi dell’abitazione di Toni Cich, conosciuta per essere l’unico forno da pane di Facen, cui tutta la popolazione doveva salire per approvvigionarsene.

E’ continuata la scoperta poi, lungo il percorso, delle varie tipologie di alberi e i loro sistemi radicali, dai grandi faggi ai carpini bianchi e neri, ai frassini e – non ultimi – alle acacie ed agli abeti.

Non sono mancate poi le indagini sui muretti a secco che delimitano, a monte ed a volte a valle, il Troj de le Manere, alla scoperta dei conci in porfido, residui dei grandi massi erratici arrivati qui – dalla catena dei Lagorai sopra Passo Rolle – durante e per mezzo delle glaciazioni.

Lungo il sentiero, poi, pur fra le foglie ancora copiose, si è potuto svelare il paesaggio sottostante, oltre che avere occasione di vari momenti di osservazione ed approfondimento.

La scoperta, alla fine del Troj, fuori dal bosco , della Fontana di Case Aste ha rappresentato il completamento del percorso in quota e l’inizio della discesa verso Facen.

Tale discesa, poi, ha pure consentito di esplorare  i ruderi di un’altra abitazione , quale ulteriore dimostrazione della velocità e modalità con le quali la natura, il bosco, siano in grado di impadronirsi anche delle case, oltre che del Territorio.

Come pure è stata la verifica dei numerosi elementi di porfido presenti sia nel tessuto murario rimasto dell’abitazione, che lungo il muro di lungo Via Anconetta.

Poi, al Capitel de Bastian Manoli, con l’annessa fontana appena restaurata, si sono ricongiunti i due gruppi che – dalle parole di un testimone più anziano – hanno potuto ottenere diretta conferma del via vai delle persone che – con gerle o ceste – salivano alla Casa di Toni Cich, ed al suo forno, per la cottura del pane, molto spesso di mais più che di frumento.

Infine, passando lungo le vigne di quella parte del Territorio ancora gelosamente ad accuratamente coltivato, il gruppo è arrivato al Campo Sportivo di Facen, non senza qualche riflessione presso il grande Lavatoio e l’attività che vi si svolgeva, dove ha potuto finalmente rifocillarsi e riposare.

Infine, con un’ultima riflessione finale, con il riepilogo delle cose viste, di quelle imparate, delle osservazioni fatte, i volontari guida si sono accomiatati, con un grande ringraziamento ai giovani ed alle insegnanti per averli accompagnati e voluto far loro conoscere qualcosa di più del Territorio su cui viviamo.

Con l’auspicio che la Scuola, di ogni ordine e grado, voglia estendere l’attività qui fatta anche ad altri giovani, ad altre classi.

A.Chs

 

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