La strada perduta di Canaj – riapertura primo tratto

Nonostante le previsioni meteo, anzi sfidando le stesse, un nutrito gruppo di Barufanti di Facen ha effettuato un intervento di riscoperta e riapertura della Strada Perduta di Canaj.

Perché ‘Strada Perduta’ ?

Perché di questa ‘strada comunale’, come ancora risulta nei mappali catastali, questo transito – di fondamentale importanza per il collegamento fra Facen ed il Monte Avena e Col Melon soprastante, devastato dall’alluvione del 1966 – era caduto nell’oblio collettivo.

Infatti, delle generazioni intermedie, nessuno aveva più consapevolezza di questa strada, ora – certamente – superata da successivi ed agevoli percorsi.

Ma notevoli muri a secco, di delimitazione del sedime stradale, ancora sono ben visibili e testimoni dell’antica importanza, forse dell’unico collegamento strutturale e carreggiabile fra la parte bassa ed alta del Comune.

Ad ogni modo, dopo aver chiesta ed ottenuta autorizzazione da parte dell’Amministrazione Comunale proprietaria del sedime ad un tale intervento, i Barufanti di Facen, grazie anche ad ulteriori nuovi adesioni ed in numero più che consono all’impegno richiesto, hanno provveduto oggi alla riapertura e pulizia di questo percorso, con l’intento – oltre che ripristinare la percorrenza pedonale sullo stesso (invaso nella sua parte più alta dai massi smossi e precipitati proprio durante l’alluvione del 1966) – la riscoperta e riqualificazione del Capitello di Canaj (di cui pubblicheremo prossimamente specifica scheda).

Capitello prima completamente sommerso dalla vegetazione, e scomparso dalla memoria storica degli abitanti di Facen, ma testimonianza ulteriore – se ve ne fosse stata necessità – dell’importanza del percorso su cui è stato edificato, che qualcuno ha voluto attribuire ad un percorso di raccordo fra l’antica strada romana (Claudia Augusta Altinatae) e Feltre.

L‘intervento, pianificato da tempo nei luoghi e modi, ha previsto l’utilizzo di due squadre di 4 persone ove chi salendo, e chi scendendo ha riportato luce, pulizia ed ordine in un contesto in degrado ed abbandono.

Con un intervento che ha necessitato della risoluzione di qualche complessità contingente, è così riemerso il Capitello di Canaj, ora finalmente visibile anche dalla strada soprastante.

Inevitabile la soddisfazione finale, ormai sotto le prime gocce di pioggia, elemento fondamentale di condivisione dell’esperienza e delle riscoperte effettuate.

Momento fondamentale anche per pianificare i nuovi interventi a completamento di questo odierno, che farà parte del Troj dei Capitei.

Ma, soprattutto, elemento di condivisione di ricordi, storie, confronti ed esperienze personali : gli ingredienti necessari e fondamentali per unire un Gruppo.

A.Chs

 

 

 

 

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