Capitelli: il Capitello “de La Val“ o “de Canaj”

Era salendo la vecchia strada che costeggiava il torrente “Miera“ per arrivare in località “Canai” che si incontrava questa vecchia edicola.

Sembra strano oggi, visto che quasi non si sa nemmeno dove essa sia stata eretta: ai più è infatti difficile incontrarla sulla propria strada.

Eppure, in passato, su questa strada (ancor oggi censita come strada comunale) vi transitava sicuramente molta gente, sia per raggiungere i propri poderi in alto sulla montagna che – probabilmente in epoca antica – quale raccordo di collegamento fra la città di Feltre e la famosa arteria romana Claudia Augusta Altinatae (un’autostrada fra Altino (VE) ed Augusta Vindelicum in Baviera) identificata scavalcare la montagna proprio a Croce d’Aune, provenendo dalla Valle di Lamen e diretta verso il Tesino e Trento.

Altrimenti  sarebbe difficile giustificare un Capitello di tale realizzazione e dimensione.

Certo è che quella fonte che sgorga ai suoi piedi doveva avere certamente così tanta importanza se la fede le attribuiva la capacità di guarire dalla pertosse (“toss pagana”).

Proprio le stesse caratteristiche che aveva l’acqua del pozzo di S.Susanna, la quale però durante l’inverno era difficilmente raggiungibile, oltrechè – con ogni probabilità – ghiacciata.

Con il passare degli anni, l’avvento della mobilità moderna, il conseguente abbandono dei vecchi sentieri e l’incuria dei manufatti esistenti  rese questo Capitello fatiscente e quasi irrecuperabile, complice pure la devastazione che la strada comunale che vi passava innanzi subì durante l’alluvione del 1966, con l’invasione della sede stradale dalle acque del torrente e lo smottamento parziale dei versanti e l’inevitabile abbandono della stessa, e complici anche altri percorsi alternativi, più moderni e comodi, nel frattempo realizzati.

Ma, grazie probabilmente alla buona struttura di base ed all’intervento degli Enti preposti, in concerto con il consorzio “BIM”, che subentrò alla manutenzione degli acquedotti e a cui riconduce una targa che vi  è ora apposta, si diede inizio ad una azione di recupero dello stesso.

Ciò, attraverso un restauro radicale dell’intera struttura, che lo preservò dal disfacimento, seppur di seguito preda della vegetazione infestante, da cui è riemerso – grazie ad un recentissimo intervento di alcuni volontari locali – a nuova vita e rinnovata memoria.

Oggi infatti, grazie alle capacità di comunicazione e divulgazione delle conoscenze basate su Internet, si vuole promuovere l’interesse per tutte queste costruzioni legate alla fede popolare in modo di consolidare l’appartenenza al Territorio ed  alle tradizioni locali, favorendone – grazie a percorsi mirati ed a tema (quali il Troj dei Cristi, il Troj delle Manere ed al prossimo Troj dei Capitei) – sia la conoscenza singola che quella del Territorio che li accoglie.

Un caro ricordo va inoltre all’artefice locale, prematuramente scomparso, dell’immagine della Madonna con Bambino, realizzata su una antica tegola, che rappresenta l’elemento decorativo ed evocativo del Capitello.

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Dove si trova

Dall’alto

 

N.B. Le notizie sono state estrapolate anche dal libro “CAPITELLI, CROCI E PITTURE MURALI A PEDAVENA” edito dal Comune di Pedavena.
Diego P.
 

 

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