BEFANA A FACEN

La Befana anche  quest’anno è arrivata a Facen.

E anche quest’anno, nonostante le varie scommesse fatte in proposito, non c’è alcuno che abbia capito, o indovinato, che giro abbia fatto la Befana per arrivare a Facen, dato che ha confermato conoscere i vari sentieri che vi sono attorno, i lavori che vi sono stati fatti per renderli di nuovo agibili e riconoscibili ed i gravi problemi di percorrenza ora presenti a causa del fortunale occorso alla fine dello scorso Ottobre.

Fortunale che ha addirittura cambiato, in qualche caso, la connotazione del Territorio ed i panorami, le viste, che dello stesso, e dallo stesso, si possono avere.

Alla fine è sbucata su dalla salita della strada principale, anche affaticata, scortata quest’anno da due asini, con un carretto carico di calzhe al seguito.

E la Befana vi giunge, sempre con qualcosa da dire e – qualche volta – da recriminare.

Ma è sempre una occasione importante, a Facen, per veder insieme così tanti bambini, anche non qui residenti, che aspettano, accolgono ed infine festeggiano la Befana.

Bambini e ragazzi che, ben consapevoli che la Befana qui sarebbe comunque arrivata come minimo stanca, pur nella non certezza di da dove sarebbe arrivata, già erano pronti a facilitarle la fatica, aiutandola a trasportare quei regali che, come sempre, ogni anno ci si auspica porti con sè.

Quest’anno, poi, si era procurata con largo anticipo la collaborazione di ben due asinelle e di una pita (tale Rosina, abbiamo appreso dopo) molto ammodo e di gran compagnia.

Pittoresco il procedere della Befana, con gli asinelli e gli improvvisati aiutanti lungo la via principale del paese, tra la curiosità dei residenti, verso il Campo Sportivo dove, come al solito, si erano radunati ad aspettarla i più giovani.

Anche le autorità al gran completo, con Sindaco e Parroco in prima fila, erano pronte ad accogliere la Befana.

Inevitabile che la Befana – preso fiato un attimo – si sia lasciata andare a fare qualche considerazione sull’anno passato, sulle cose nuove che ha visto realizzate passando per il nostro Territorio, per quelle che le son parse incomplete, e – soprattutto – sulla necessità di rimboccarsi tutti le maniche per ripristinare ciò che il maltempo ha fortemente danneggiato ….

Poi, però, è giunto il momento in cui dispensar le calzhe che si era portata appresso.

Momento che rimane, come sempre, il più atteso dai più piccoli, osservato con un po’ di rammarico da coloro i quali – diventati più grandi – ormai non sono più destinatari di tali pensieri.

E non sono mancati certamente, come da tradizione, crostoli  e Vin Brulè a rinfrancare gli intervenuti.

E come sempre, poi, molti coloro che hanno voluto fissare questi momenti con una foto insieme alla Befana.

A.chs
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