1870 – Facen : Compimento del Coro e del Campanile di Facen e solenne processione il 30 Ottobre 1870

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Apertasi tiepida la primavera quei di Facen mirando il coro e il Campanile incompleti passate le prime fatiche della seminagione coraggiosi e fiduciati nel loro buon volere, che gli guida nelle feste a lavorar campi ad assestar strade etc. sotto la scorta del famoso Meneghetino sempre assistito dal pacifico Cistel intraprendono il compimento.

Il Rev. Curato si sfinisce nell’invitare i manovali e nella deficienza si fa manovale Ei stesso, e colla loro perseveranza e coi loro veri sacrifizj coronano l’opera. Meritava ella pertanto una solennità; e la solennità si fece il 30 ottobre in tal modo.

Era esposta la Madonna per tre giorni nei quali ogni mattina si fecero i tre punti della bella Novena dell’Immacolata ristampata dalla stamparia Pamfilo, e giunta l’ora della Messa Parrocchiale fu cantata solennemente accompagnata dalla musica di Arten, dopo l’Evangelo ascese il pulpito il M.R.D. Giacomo Forlin Parroco di S. Luca di Feltre, e fece una Predica ben ragionata e commovente sul Virgo potens, Virgo clemens ora pro nobis, e nell’Esordio disse belle parole in lode di tutti quei che concorsero al culto del Signore nella Chiesa ristaurata ed ampliata, e predicò sì bene da scuotere l’aggredimento anco del Profes. D. Antonio D.r Zanghellini presente.

Dopo la S. Messa si istituì la Processione colla Madonna portata dalle giovani più robuste del paese vestite a bianco, e scortata in fianco delle Signore vestite a seta portanti il cereo che poi generosamente lasciarono alla Chiesa e preceduta dalla Sig.ra Elena Cima Barpi l’ottima donatrice della bella Immagine; ella era fra due angiolette spargenti fiori, mentre Ella spargeva lacrime di divozione.

La banda si frappose  ai cantanti l’Ave Maris Stella, per intrecciare la sua marziale armonia e così procedendo sotto moltiplicati archi, fra gli addobbi di tutte le fenestre, i spessissimi colpi di mortaretti, di fucili, e pistole percorreva quella via che nell’anno trascorso veniva tracciata nell’Istituzione del SS. Sacramento.

Di ritorno alla Chiesa e riposta la venerata Immagine nella nuova nicchia formata tra le colonne dell’antico altare, si compiva la sacra mattutina funzione col canto del Te Deum; ed il Parroco per segno di aggredimento fece il regalo alla Chiesa d’un bel calice del valore di                                                        Ven. L.   150.

In questa circostanza varie Signore si segnalarono con varie offerte e tra questi un Velo alla Madonna della Sig.ra Cima ed un Conopeo dalla famiglia Zanghellini; sicché tra le spese della Chiesa imprevedute ed i regali ricevuti la Chiesa di Facen aumentò di altre                   Ven. L.  1500.

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Tratto dal “ Libro cronistorico della parrocchia di Pedavena (1757-1924)” a cura di Giuseppe Corso e Aldo Barbon

A.Chs