1866 – Facen : Istituzione della Curazia

25 Novembre: Istituzione della Curazia di Facen

“”————————————————————-

Compiuta la Canonica di Facen la divina Provvidenza si compiacque coronare i desiderj di questo popolo col mandare loro un Curatore de’anime nella degna Persona del M. R. D. Innocente Scalet, uomo di integerrimi costumi, attivo e dedito per la vita alla educazione mercé la quale ajutò 18 individui a farsi ministri dell’Altissimo.

Brillò alla fine  il sospirato Giorno del 25 Novembre preceduto, da vento veemente che lo rese più splendido e netto giorno che fu stabilito all’ingresso del novello e bramato Curato.

E l’Arciprete scrivente, accompagnava il suo dolce ed antico amico alla sua nuova dimora.

Giunti alla Chiesa fra lo sparo dei mortaretti ed il suono delle Campane, l’Arciprete presentava al popolo il diletto Scalet lodandolo col sacro testo: qui fecerit et docuerit hic magnus vocabitur in regno caelorum, dichiarandolo col fatto che il nuovo Curato ha sempre fatto ed insegnato e pregandolo a fare ed insegnare prometteva sulla divina parola una grande corona nel regno de’ cieli.

Intuonato quindi il Veni Creator Spiritus per sollecitar sul Curato e Curaziani la divina grazia e dato principio alla santa Messa in 3.o il Curato dopo il S. Evangelo diceva quattro parole paragonando sé all’Arcangelo Rafaele, i padri di famiglia al buon vecchio Tobia, ed i figli de’ Curaziani al giovine Tobiolo, e per giungere ad una buona educazione prometteva di far loro per carità la scuola ai fanciulli ed alle fanciulle, finché venisse una provvidenza da parte del Comune, il che riuscì di generale aggradimento.

L’Arciprete poi, conoscendo la povertà de’ Curaziani, cesse come amico ad altro amico, e senza obbligazione de’ suoi successori, quegli emolumenti e diritti di Stola che poteva ricavare dal canto di messe ed uffizi e di sepolture, e di più assunse l’obbligo per sé solo di offrire una genova (59) in quattro rate anticipate pel sostentamento del Curato, fino che questi potrà conseguire un emolumento fisso dalla Cassa Comunale, avvertendo che tali diritti e tale esborso non s’impegna di fare che per la sola Persona del suo buon Amico D.Innocente Scalet, che Dio tenga sano a vantaggio spirituale di quel popolo che fino a quest’oggi viene alle sua paterne ed amorose cure affidato.

Dopo la Messa cantato l’Inno Te Deum in ringraziamento del beneficio dall’Ottimo Massimo Dio impartito, ed il popolo riconoscente festeggiò questo bramato giorno coll’illuminazione e fuochi nella sera precedente e coll’erigere rarj archi trionfali sulla piazza e lungo la strada che guida alla Chiesa.

Il Curato di Facen farà gran bene  perché nella sua attività e zelo troverà docili gli animi della sua popolazione che per averlo fece prodigi di sacrificj che troveranno il premio da Dio Signore pregato a rimirar pietoso gli effetti i tanta buona volontà

(59) Genova: altra antica moneta d’oro del valore di 80 lire

———————————————–“”

Tratto dal “ Libro cronistorico della parrocchia di Pedavena (1757-1924)” a cura di Giuseppe Corso e Aldo Barbon
A.Chs