1802 – Facen : nuovi costi ‘pro capite’ per manutenzioni Chiesa Parrocchiale di Pedavena

Nuovi interventi di manutenzione ( e relativi costi divisi) nella Parrocchiale di Pedavena

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Nell’anno 1802 erano assai bisognosi di ristauro li coperti della Chiesa Parrochiale, dell’Oratorio e della Canonica. La Sacrestia era mancante di molti Capi necessari alla celebrazione de’ Sacri Misteri e soprattutto di biancherie. Inoltre, il maneggio di essa Chiesa aveva un deficit di £ 1000. Non possedendo entrate bastanti a saziare l’annue spese di cera ed oglio ed altro, specialmente in un tempo in cui li due generi sud.ti si erano accresciuti eccedentemente di prezzo.

Fu dunque necessaria la deliberazione in Vicinia Generale di una rata per testatico (per ogni abitante d’ordine e grado. n.d.r.)  in tutta la Parrochia.

Si fecero far per ordine della Vicinia da’ Periti eletti i Fabisogni per ristauri e per provvigioni occorrenti alla sacristia dal Parroco e dal venditore di merci per loro valor di approssimazione. Li Fabisogni ascesero in tutto a £ 3.305:10.

Furono eletti quattro Procuratori dalla General Vicinìa ed avvalorati dalli Deputati di tutta la Parrochia con Legal Procura, per assistere a questi lavori e provvedimenti. Tra questi fu destinato un Cassiere.

La Rata fu gittata in tutta la Parrochia in Luglio 1802 pagabile al più lungo tempo entro il pross.o Mese di 9bre, e più presto che potesse in suma di £ 2,4 per Anima, comprendendo tutte le Anime, eccettuati i soli Servi, le quali essendo allora, come spiccava dallo stati d’anime al n° 1559, resero la suma di £.3.429,16, cioè £ 124,6 più de’ Fabbisogni. Per le varie emergenze, che accader potessero nell’esazioni e nelle esecuzioni.

Quindi si fece la divisione per metà della Rata suddetta e furono assegnate a tenor del Concordio (vedi articolo specifico n.d.r.) di questa Parrochia alle cinque Ville Facen, Colo, Teven, Travagola e Norcen £ 1.174,18 e alle altre cinque Ville, cioè Pedavena con Coste, Sega, Tornaolo, Murle e Carpene le altre 1.714,18, lasciando ad ogni Comune la libertà di minorar più o meno a piacere il loro numero di Anime sul riflesso di povertà, purché pagasse ogni Villa la sua quota risultante dalle fissate £2,4 per anima, niuna eccettuata, accrescendo ogni comune il testatico oltre a £ 2,4 a proporzion della loro minorazione fatta ad arbitrio delli rispettivi Delegati coll’assistenza del Parroco.

E quindi è che a Pedavena risultò la rata di £ 2,18 per Anima, in Villa di Sega e Tornaolo e Carpene di £ 2,12. così egualmente in Murle.

In Norcen £ 2,14 per Anima e così pure in Facen, Col, Teven e Travagola.

Premesso tutto ciò, divennero li respettivi Deputati all’elezione dei loro esattori con apposita Regola del rispettivo loro Comune, con impegno agli Esattori stessi d’essere solleciti nelle riscossioni e di portar di tempo in tempo il ricavato in mano del Procuratore Cassiere, che fu in tal’incontro il benemerito M.o Domenico Zannella di Pedavena.

Fra quante Rate gittarono fin’ora per la Chiesa, questa eseguita con tali metodi fu la più esatta, la più giusta e la più soddisfacente al pieno della Parrochia; dal che deducesi che non dovrebbero mai dipartire li Deputati da questo metodo in simili incontri (101).

 (101) Il felice successo dell’operazione di rastrellamento del denaro necessario per i lavori, lascia don Dolfin in stato di grazia, sollevato del tutto da quel tormentoso travaglio di vent’anni prima, quando la lite con le cinque discordi ville della sua parrocchia lo avevano mandato fuori dai gangheri, fino alla conclusione del Concordio del 1783. a parte quest’accento di soddisfazione, si avverte nell’arciprete una nota propedeutica diretta ai suoi successori sulle migliori linee metodologiche da condurre per batter cassa in parrocchia, senza provocare troppi mugugni.
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Tratto dal “ Libro cronistorico della parrocchia di Pedavena (1757-1924)” a cura di Giuseppe Corso e Aldo Barbon

A.Chs_P09