1785 – 1786 – Facen : Nuovi costi per la Comunità

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1785 Le due campane minori rifuse (di Pedavena n.d.r.)

Si aspettò fino alla Pentecoste del 1785 e allora si pensò seriamente ad incontrar questa spesa. Fu fatta una Generale Vicinia e niente si concluse. Fu fatta la seconda, si propose di rifare la Campana rotta per rate uguali in tutta la Parrochia e di rifondere anche la Campana picciola, quantunque sana per accrescerla un poco di peso, perché troppo leggiera e mal corrispondente all’altre due, ma a condizione di incontrare tale spesa per via di sole raccolte di carità da persone devote e il tutto fu approvato dalla Vicinia colla pluralità di voti. Fu dunque eletto nella medesima per Procuratore nelle Cinque Ville di Pedavena e consorti Giuseppe Piazza da Murle, e nell’altre Cinque Ville di Facen e consorti Vettor Tonet q.m Giovanni da Norcen e Gio.Batta Pratel da Travagola, i quali assistettero a questa rifabbrica delle campane.

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1786 Nuovo ristauro della Canonica (di Pedavena n.d.r.)

Benché la Casa canonicale nell’anno 1776, che fu l’anno dell’Elezione del nuovo moderno Parroco, fosse stata ristaurata e migliorata di molto da quel che era prima, pure nell’anno 1786 trovavasi in grande bisogno di nuovo ristauro, specialmente in riguardo ai coperti ridotti ormai cadenti per la loro antichità.

Fu dunque per ordine delli on.di (41) Deputati di quel tempo fatto seguire un Fabisogno col mezzo di due Persone abili sopraloco, le quali considerarono la spesa necessaria di circa £. 1700:- comprese le manualità. Fu quindi convocata la vicinìa Gen.le a cui fu esposto il sud.to Fabisogno.

Essa passò all’elezione di quattro Procuratori per il ristauro sud.to, che furono Zuanne Rento q.m Gaspare da Pedavena, M.r Giacomo Chiotto da Murle, Bortolo dell’Agnoletta da Norcen e Giacomo Zaboto da Facen, i quali muniti di Procura diedero mano all’opera, e si gittò per tale effetto una Rata generale in tutta la Parrochia di soldi 24 per Anima

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Ascese la spesa a circa £. 300:- di più del Fabbisogno, alla quale fu poi supplito con una nuova Rata decretata nuovamente a favore delli sud.ti Procuratori per compimento del necessario ristauro.

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(41) On.di, onorandi, da onorare. I nostri vecchi erano più prudenti nel concedere titoli, e lo facevano con la forma indefinita del gerundio e non con l’attribuzione di spettanza di adesso, come i nostri onorevoli parlamentari. Per quanto riguarda il frequente ricorso a questa specie di impopolare imposta di famiglia rimaniamo stupiti per la gravezza dell’autogestione economia delle cosiddette Regole e Vicinìe. Oltre a queste vere e proprie imposizioni fiscali, esistevano speciali forme di prestazioni di un certo numero di giornate lavorative, a titolo gratuito.

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Tratto dal “ Libro cronistorico della parrocchia di Pedavena (1757-1924)” a cura di Giuseppe Corso e Aldo Barbon

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